Novità nell'aria

Era un po' di tempo che ci pensavo, e alla fine mi sono deciso.

Mi frullava in testa quest'idea che la pellicola abbia ancora il suo perchè. Non tanto per la qualità, ma perchè secondo me è molto "didattica".

Scattando a pellicola non si può correggere l'orizzonte storto, l'esposizione sbagliata si recupera con più fatica (o nel caso delle diapositive non si recupera affatto) e visto il costo della pellicola e dello sviluppo obbliga ad un approccio più "meditativo".

Partendo da questo presupposto ho acquistato la mia prima reflex "analogica".

E' una Nikon FM, reflex completamente meccanica presentata nel 1977.

Anche se non sono ancora riuscito a identificare la data precisa della sua produzione ipotizzo sia una delle ultime (il numero di matricola è FM 3420xxx, abbastanza alto), quindi prodotta diciamo tra il 1980 e il 1982, direi più verso l'82.



Ma perchè proprio una meccanica?

Per prima cosa sono sempre rimasto affascinato da tutto ciò che è meccanico, specialmente i meccanismi di precisione come questa fotocamera. Basti pensare che l'otturatore gestisce automaticamente tempi da 1 secondo a 1/1000 di secondo senza elettronica, solo utilizzando delle molle.

Una fotocamera come questa in più è l'elogio della lentezza, occorre mettere a fuoco con precisione, impostare il diaframma ed il tempo, ruotare la leva di caricamento della pellicola e scattare.

Per la sua epoca è una fotocamera molto avanzata, anche rispetto alle concorrenti (bisogna tenere conto anche del fatto che all'epoca era una semiprofessionale, derivata dalla F2). L'esposimetro è abbastanza preciso, la lettura è a media centrale con rapporto 60/40, nel mirino, molto ampio e luminoso (non come quello della D40, in cui sembra di guardare dentro un tubo, in questo sembra di metterci la testa dentro!) si leggono tutte le informazioni dell'esposimetro, il tempo in uso e persino il diaframma (tramite una finestrella che legge direttamente le scritte sulla ghiera dell'obiettivo!!).

Dicono che sia molto robusta ed affidabile, anche se per ora l'ho solo tenuta in mano per un po' mi ha dato questa sensazione, malgrado sia piuttosto leggera e compatta.

Infine il prezzo, ormai con il digitale sulla cresta dell'onda macchine come questa vengono svendute.

Purtroppo però nel mio modello i segni del tempo si vedono, il dorso ha un po' la vernice consumata, c'è qualche ammaccatura (niente di che, funziona tutto alla perfezione), il vetrino di messa a fuoco è un po' sporco, ma niente di che.

La cosa più grave è che le guarnizioni che trattengono la luce nel dorso, e quella che attutisce il colpo dello specchio, sono praticamente sparite. E' una cosa che succede nel tempo, tutte le macchine presentano questo problema, dopo un po' di anni. Ho risolto il problema con un kit acquistato su ebay per 5€, quando sarà arrivato potrò cambiare le guarnizioni e prepararmi per scattare il primo rullo, che mi servirà per controllare che tutto sia a posto.

Una cosa importante è che questa macchina funziona solo con gli obiettivi che hanno la ghiera del diaframma, quindi per ora posso usare solo il 50 1.8, che si comporta piuttosto bene. In futuro ho intenzione di aggiungere un 24, un 85 (o 135) ed un 200, obiettivi che potrò usare anche sulle reflex digitali.

Per ora però voglio usare solo il 50, che è l'obiettivo che veniva fornito in kit parecchi anni fa.

Chiudo con una foto del nuovo acquisto, con il suo nuovo migliore amico, appunto, il Nikkor AF 50 1.8D:



Per la cronaca: non intendo abbandonare il digitale, ma solo affiancargli la pellicola, utilizzandolo solo quando dovrò scattare molto.

Ciao, alla prossima