giovedì 6 agosto 2009

Sole di mezzanotte

Ad un primo sguardo questa foto sembrerebbe scattata a mezzogiorno, guardando bene si nota qualcosa di strano: le scie luminose che si notano nella parte alta dell'immagine sono stelle, la foto è stata scattata a cavallo della mezzanotte!

I dati completi della foto sono: D40, 18-55, 1771 secondi (29.5 minuti) f22. Per bilanciare la tonalità calda della luna ho impostato il bilanciamento del bianco su Incandescenza (circa 3500K). Usando il bilanciamento su Luce Solare si ottiene il cielo quasi grigio e il primo piano con una dominante gialla.




Ho fatto qualche prova con le esposizioni lunghe, in passato, ma nessuna mi aveva mai completamente soddisfatto.

Ho trovato un tutorial che spiega un po' di cose su come fotografare le scie di stelle, e ho deciso che era il caso di provare di nuovo.
L'intento era quello di fotografare le scie delle stelle, rendendole il più lunghe possibile, ma sono stato limitato molto dall'attrezzatura e dalla serata scelta.
Senza pensarci, infatti, ho deciso di fare questa foto proprio nel culmine della luna piena, che ha illuminato il paesaggio a tal punto da farlo diventare identico a com'è di giorno. In una notte senza luna avrei ottenuto il cielo blu scuro, ed il primo piano nero (forse non completamente nero, a causa dei vari lampioni e di altre luci).
Il limite che ho riscontrato invece nell'attrezzatura, invece, è ciò che contraddistingue una fotocamera digitale: il sensore. Questo componente, per effetto della corrente che lo attraversa, si scalda, generando del rumore termico, che si manifesta come aloni viola all'interno del fotogramma, quando il sensore raggiunge una certa temperatura. Prima degli aloni viola (in questa immagine non si sono manifestati) compare una certa dose di rumore digitale, unito a svariati "hot pixels", che degradano la qualità complessiva dell'immagine. Durante le mie prove ho notato che il rumore è "cumulativo" tra le varie esposizioni, ovvero, siccome la temperatura del sensore tra la fine di un'esposizione e l'inizio della successiva non cambia, ogni fotogramma sarà più rumoroso del precedente. Nel mio caso gli aloni viola si sono presentati nella terza esposizione consecutiva, della durata di 30 minuti; questo significa che la D40, a ISO200 e con temperatura notturna estiva (diciamo 22-23°C) resiste circa un'ora e mezza, prima che compaiano i primi aloni. Questo problema si può in parte risolvere attivando la riduzione del rumore sulle lunghe esposizioni, che effettua automaticamente la sottrazione del dark frame, facendo sparire aloni, alcuni hot pixel e una parte del rumore. Dall'altro lato della medaglia, però, raddoppia il tempo di esposizione, usando il tempo in più per scattare il dark frame.
Un altro grosso problema è la batteria: probabilmente una carica completa della batteria, in un'esposizione lunga, durerà circa 2 o 3 ore (non ho fatto prove in merito), limitando le possibilità di fare lunghissime esposizioni. Per fotografarele scie delle stelle in modo apprezzabile (cioè con le stelle che fanno quasi mezzo giro) occorrono, a seconda delle stagioni, dalle 4 alle 8 ore. In più con il freddo la batteria dura ancora meno, e si rischierebbe di finire la carica entro la prima mezz'ora.


La soluzione più semplice a tutti questi problemi è da ricercare nel passato: la pellicola.

La pellicola non produce rumore nelle lunghe esposizioni, non ha bisogno di energia per essere impressa, o comunque ne usa pochissima (usando reflex autofocus l'otturatore ha bisogno di un po' di energia per rimanere aperto, mentre le meccaniche come la mia FM possono funzionare benissimo anche senza batterie).

Rimane solo da risolvere il difetto di reciprocità, che crea una sottoesposizione e uno slittamento cromatico.

Il primo problema in realtà sussiste poco: le stelle, dalla luce molto forte, imprimeranno comunque la pellicola, il cielo rimarrà un po' più scuro, evidenziando di più le stelle. E il primo piano lo volevamo nero, no?

Il secondo problema si risolve usando un filtro blu, oppure una pellicola bilanciata per le luci al tungsteno (le classiche lampadine ad incandescenza, guarda un po'!), come la Fujifilm Fujichrome 64T, o la Kodak Kodachrome 64T. Peccato che queste pellicole siano piuttosto introvabili, e costino un bel po'.

Penso che lascerò che il cielo diventi arancione, secondo me è un colore che gli dona :)
Ho deciso che la pellicola che userò sarà una Kodak Elite Chrome 100, perfetta per fare delle prove, dato che la scatola da 3 rullini costa solo 5 o 6€.
A presto con qualche altro esperimento!

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